12 nov 2011

L'asterisco




Quando a bocciare sono
i mercati


Dopo il voto dell’8 novembre in Parlamento il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e' giunto alla fine della sua carriera politica? Quanto hanno contribuito il peso della crisi economica e l'incapacità di cogliere i cambiamenti sociali in atto?
Silvio Berlusconi, la perfetta incarnazione di certi italiani, ha finito per deludere molti di quelli che avevano creduto in lui e nella promessa di una rivoluzione liberale.
Il Cavaliere, l'Imprenditore degli imprenditori, il super italiano, si è trasformato in un estraneo incapace sia di cogliere che di comprendere le mutazioni in corso nel paese.  Né lui né il suo entourage hanno valutato la portata delle mobilitazioni contro la cosiddetta “legge bavaglio”, né quella che manifestava l’indignazione di  centinaia di donne riunite sotto lo slogan di “Se non ora quando” , accomunate dal desiderio di rendere pubblico il disagio contro il crescente degrado politico e  morale. Né, ancor meno, gli effetti trainanti del movimento del popolo arancione esultante dopo la vittoria della sinistra alle elezioni amministrative di Milano. 
Tuttavia al di là del voto dell’8 novembre, a noi  sembra che l’ uscita dalla scena politica del Cavaliere sia più frutto degli andamenti caotici dei mercati letteralmente impazziti,  che l’opera dell’opposizione politica.
Sono i mercati che bocciano e condannano non solo Berlusconi, ma l'intera classe politica italiana, che adesso più che mai, ha bisogno di leaders che sappiano operare le necessarie scelte  responsabili che l’intero paese si aspetta

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6 mar 2011

150 anni d'Unità d'Italia

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2 feb 2011

L'asterisco

Quale  prudentia?

I romani indicavano nella prudentia la virtù principale di un uomo politico, di colui cioè che si occupa della res  publica.
Una serie di considerazioni sul tema della prudenza  come virtù necessaria, possono essere interessanti e spero condivise da chi legge.
Potremmo iniziare col dire che tale prudentia dovrebbe consistere nel sapere valutare a priori le conseguenze delle proprie azioni, e se questo vale per ognuno di noi ha un maggior peso se riferito a chi si occupa del buon governo, perché da certi comportamenti possono derivare conseguenze che inevitabilmente finiscono per ricadere sull’intera collettività.
Qualcuno potrebbe anche accomunare la prudentia alla fedeltà, all’attaccamento ai valori e ai principi ritenuti essenziali da una società.
Sempre i romani infatti ritenevano che la prudenza coincidesse anche la fedeltà ai principi i ai valori della nazione e del popolo di Roma. Non a caso nella guerra civile tra Marco Antonio e Ottaviano fu decisiva l’immagine che quest’ultimo diede si sé in quanto uomo prudente e fedele ai principi repubblicani, mentre Marco Antonio sedotto da Cleopatra e dal modo di vivere orientale tradiva certe tradizioni.
In epoca successiva il messaggio evangelico recita: prudenti come serpenti semplici come colombe.
Semplici cioè senza doppiezza, senza inganno, retti ed integri, circondati da una corte di saggi e non  di goderecci come usavano certi despoti di altri tempi.
Prudentia, dunque come virtù, etica, amministrazione di una nazione nell’interesse della stessa, a prescindere dai propri interessi e dalle proprie vicende personali.
Un grande filosofo come Platone indicava la misura quale virtù in cui  risiede l’arte del reggitore di popoli, in ogni cosa è opportuno evitare gli eccessi o il difetto, e  trovare il giusto mezzo attraverso il quale “tessere insieme” nell’interesse dello Stato, in modo da contemperare in giusta misura la prontezza d’azione e la saggezza di giudizio.

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28 set 2010

Effetti della Riforma Gelmini


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1 set 2010

Unione Europea


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30 giu 2010

G 20





Se da un lato le definizioni del G20 hanno evidenziato l’intervento di mediazione proposto dai singoli paesi, è vero pure che mentre gli Stati Uniti appaiono concentrati  sulla questione della crescita economica evitando che le forti restrizioni fiscali possano limitarla, Germania e Inghilterra che si orientano verso un comune denominatore pongono più l’ accento sul consolidamento dei conti pubblici e sulla crescita sostenibile di lungo periodo.
Il premier britannico Cameron non trova appoggio sulle misure di tassazione alle banche, né viene adottato alcun principio diretto all’introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie. Anche se regole rigorose sul capitale delle banche sono state confermate, la loro adozione sarà comunque diluita nel tempo.
Nel documento finale emerge anche l’impegno a concretizzare le riforme delineate nei tempi stabiliti, evidentemente ciò è dovuto anche alle negative valutazioni circa i risultati raggiunti a più di un anno dalla prima iniziativa G20.
Molte delle riforme del sistema finanziario proposte o delle manovre fiscali di consolidamento, sembrano tuttavia avere la particolarità di essere realmente un freno alla ripresa economica e conseguentemente un rallentamento a una risoluzione immediata dalla crisi degli ultimi anni.

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28 giu 2010

Kirghizistan

28/06/2010 08:03
KIRGHIZISTAN
Kirghizistan, la nuova costituzione approvata con oltre il 90% dei voti
Solo l’8% ha votato contro. Per Rosa Otunbayeva è un segno che il Paese è unito ed è l’inizio di una vera democrazia. Ma Medvedev teme nuovi scontri e una crescita dell’estremismo.


Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Con un referendum concluso ieri il Kirghizistan ha adottato una nuova costituzione che dà al parlamento più poteri e riduce quello del presidente. Secondo la leadership provvisoria, i cambiamenti dovrebbero portare più stabilità al Paese, segnato da violenze negli ultimi mesi, dopo la cacciata del presidente Kurmanbek Bakiyev lo scorso aprile.
La Commissione elettorale centrale ha dichiarato oggi che con i voti scrutinati quasi alla totalità, il 90,7% ha sostenuto il cambiamento della costituzione e circa l’8% ha votato contro. I risultati definitivi sono attesi fra uno o due giorni.
Rosa Otunbayeva, presidente ad interim ha esaltato il risultato come l’inizio di “una vera democrazia popolare”, mettendo fine a una gestione del potere “autoritaria e familiare”, tipica dei presidenti precedenti, Askar Akiyev e Kurmanbek Bakiyev, mostrando che il Paese è unito.
Il referendum è avvenuto dopo due settimane di scontri fra gruppi etnici kirghisi e uzbeki, in cui sono morte centinaia di persone e oltre 400 mila uzbeki sono fuggiti.
Il coprifuoco imposto in alcune regioni del sud, dove sono avvenuti gli scontri, è stato tolto temporaneamente per permettere lo svolgimento del voto.
Diversi osservatori avevano messo in guardia dal tenere il referendum in una situazione così tesa, ma esso ha ottenuto il sostegno di Onu, Stati Uniti e Russia.
Nonostante ciò, il presidente russo Dimitri Medvedev ha dichiarato ieri che egli teme il referendum potrà creare ancora più divisione nel Paese e la nuova Costituzione rischia di attizzare l’estremismo.
Il “sì” al referendum permetterà la formazione di un nuovo governo che resterà in carica fino alle elezioni anticipate, previste a settembre. Rosa Otubayeva assumerà le funzioni di presidente fino alle elezioni presidenziali previste nell’ottobre 2011.

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22 giu 2010

kirghizistan

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